The Future of Jobs


The Future of Jobs
 pubblicato dal World Economic Forum

Il rapporto prende in considerazione le opinioni dei leader aziendali  amministratori delegati, responsabili strategici e responsabili delle risorse umane con i dati più recenti provenienti da fonti pubbliche e private per creare un’immagine più chiara sia della situazione attuale che delle prospettive future per i posti di lavoro e le competenze. 

Il rapporto fornisce anche informazioni approfondite per 15 settori industriali e 26 paesi.

Entro... l’automazione e la ricollocazione del lavoro tra uomini e macchine faranno perdere 85 milioni di posti di lavoro in tutto il mondo nelle medie e grandi imprese in 15 settori e 26 economie. 

Più dell’80% dei dirigenti aziendali intervistati sta accelerando i piani per la digitalizzazione dei processi lavorativi e l’implementazione di nuove tecnologie, mentre il 50% dei datori di lavoro prevede di accelerare l’automazione di alcuni ruoli.

Il 43% delle aziende intervistate afferma di essere disposto a ridimensionare il proprio organico a causa dell’integrazione della tecnologia, il 41% prevede di ricorrere all’outsourcing (esternalizzazione) per attività specializzate e il 34% prevede di aumentare la propria forza lavoro grazie all’integrazione della tecnologia.

Entro...i datori di lavoro distribuiranno equamente il lavoro tra uomini e macchine. 

Le posizioni che richiedono competenze umane saranno sempre più richieste. Le macchine si concentreranno principalmente sulle informazioni e sull’elaborazione dei dati, sulle attività amministrative, nonché sul lavoro manuale di routine solitamente riservato agli impiegati.

I cambiamenti nell’economia e nei mercati del lavoro comporteranno l’emergere di 97 milioni nuovi posti di lavoro nelle industrie tecnologiche della quarta rivoluzione industriale, ci sarà un’impennata nella domanda di lavoratori nella green economy, nell’economia dei dati , oltre a nuovi ruoli nell’ingegneria, nel cloud computing e nello sviluppo di prodotti.

Quasi il 50% dei lavoratori che manterranno il posto di lavoro nei prossimi cinque anni dovranno concentrarsi sullo sviluppo di nuove competenze, come il pensiero critico, capacità analitiche e capacità di problem-solving (risoluzione dei problemi)

Per questo nel corso del  ci saranno altre essenziali  come la capacità di autogestirsi, resilienza, gestione dello stress e flessibilità. 

Circa un terzo dei datori di lavoro prevede di adottare misure per creare un senso di comunità, connessione e appartenenza tra i dipendenti.

“In futuro, vedremo che le aziende più competitive saranno quelle che hanno investito molto nel proprio capitale umano, ovvero le capacità e le competenze dei propri dipendenti”,  World Economic Forum.

Per quanto riguarda il telelavoro, il rapporto afferma che continuerà ma richiederà un adattamento. L’84% dei datori di lavoro è pronto a digitalizzare rapidamente i processi di lavoro, compreso un aumento significativo del telelavoro. I datori di lavoro affermano di poter far lavorare il 44% della loro forza lavoro da remoto. 

I DATI NEL NOSTRO PAESE

Il rapporto fornisce dati specifici per singoli paesi. Vediamo i maggiori trend emersi dell’Italia  ovvero:

  • consapevolezza che a quasi metà della popolazione mancano le competenze digitali
  • difficoltà diffusa da parte delle imprese a trovare profili specializzati, dotati delle competenze necessarie
  • quasi la metà della popolazione in età lavorativa non è occupata (il 47,1%)
  • le donne hanno subito maggiormente l’impatto  sull’occupazione

Articolo del WEF

Il nostro sistema si trova in una posizione di stallo, in contraddizione con se stesso. Perché tutto il sistema economico si basa sui redditi da lavoro. 

Quindi da una parte si devono ridurre i consumi e gli sprechi, a rischio ci sono le condizioni ambientali e la nostra salute. Dall’altra c’è  la necessità di aumentarli per far girare l’economia.

Presto le razionalizzazioni e le tecnologie dell’automazione avrebbero diminuito sempre più la forza lavoro necessaria alla produzione.

Abbiamo quindi una situazione paradossale, in cui il reddito è legato all’attività lavorativa, questa genera consumi e quindi altro lavoro. 

Se non c’è lavoro, non c’è consumo, non c’è produzione, non c’è la nostra società.

La tecnologia nel tempo ridurrà la domanda di lavoro umano, in particolar modo per quanto attiene le mansioni più semplici.

Dobbiamo superare questa visione, il lavoro di massa è finito, volge al termine. Dobbiamo immaginare un altro mondo, in cui esiste un reddito slegato dal lavoro.

La soluzione è davanti ai noi nella maggior parte dei Paesi Europei, è il reddito di cittadinanza, non ha senso chiedersi se possa funzionare. Già funziona.

Articolo di Beppe Grillo,Bill Gates,Jeremy Rifkin.

“Nelle nostre scelte sul cibo, esprimiamo ciò che conta per noi. Per questo ognuno di noi dovrebbe divenire elettore alimentare, cittadini più consapevoli che attraverso le loro scelte possono cambiare il mondo.

Attraverso i nostri acquisti e il nostro cibo, possiamo aiutare a sostenere una cultura del cibo sano.

Articolo di Pollan  è un giornalista e saggista statunitense, docente di giornalismo all'UC Graduate School of Journalism di Berkeley.

 

 

 

 

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