Lo Smartworking

 

 

 

Il lavoro agile, noto anche come smart working, è stato definito nell'ordinamento italiano come:

una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell'attività lavorativa.

 La definizione di smart working,  pone l'accento sulla flessibilità organizzativa, sulla volontarietà delle parti che sottoscrivono l'accordo individuale e sull'utilizzo di strumentazioni che consentano di lavorare da remoto (come ad esempio: pc portatili, tablet e smartphone).

Tra i benefici del lavoro agile, inoltre, c'è anche il poter realizzare un migliore equilibrio tra vita lavorativa e vita privata, poiché ci si può organizzare in modo autonomo in merito a tempo e spazio per lo svolgimento del lavoro, con una conseguente diminuzione dello stress da lavoro.

 Tutto ciò sta portando chiaramente notevoli vantaggi alle aziende, in termini di miglioramento della produttività, riduzione dell’assenteismo e riduzione dei costi per gli spazi fisici

Ma i vantaggi derivanti dallo Smart Working riguardano anche la soddisfazione del lavoratore e il miglioramento della società.

 

Nelle grandi imprese, in media, ha lavorato da remoto il 54% dei dipendenti

Nelle PA, in media, ha potuto lavorare da remoto il 58% dei dipendenti.

Nelle PMI, il lavoro da remoto ha coinvolto circa il 19% dei dipendenti.

L'analisi fatta  dall’Università di Stanford aveva stimato per un'azienda di servizi un aumento della produttività del 13%.

 

È ovvio, però, che si devono considerare sempre i singoli casi, poiché i benefici (o gli svantaggi) derivanti dal lavorare da remoto dipendono anche dalle peculiarità caratteriali individuali: bisogna sempre individuare ciò che funziona meglio per ogni persona

 

 

Normativa internazionale

Le prime legislazioni europee in tema di lavoro agile si possono rivenire nella Flexible Working Regulation del Regno Unito  e dell'Irlanda del Nord , nonché nella risoluzione del Parlamento Europeo (principio generale n. 48) e nella Loi Travail francese.

Non meno importante per garantire una buona riuscita dei risultati lavorativi, inoltre, è l’organizzazione manageriale dell’azienda, che deve garantire ai dipendenti l'accesso in cloud ai documenti e l'utilizzo in sicurezza dei propri dispositivi tecnologici.

 

 

La normativa italiana di riferimento

Il percorso che ha portato all'approvazione della normativa in vigore è stato avviato  con la proposta di legge finalizzata a dare maggiore flessibilità al mercato del lavoro.

 In questa sede venne introdotto il termine "lavoro agile" per identificare la tipologia di lavoro nota nel mondo anglosassone come telecommuting (telelavoro). 

La proposta è stata poi rilanciata in un disegno di legge collegato al Patto di stabilità  a completamento delle iniziative di riforma del mercato del lavoro nota come Jobs Act.

 Per le amministrazioni pubbliche con il Decreto Madia vengono introdotte le nuove misure per la promozione della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. 

Il decreto prevede che la pubblica amministrazione adotti misure volte a:

  • fissare obiettivi per l'attuazione del lavoro agile, con l'obiettivo di raggiungere il 10% del personale coinvolto entro tre anni;
  • sperimentare il lavoro agile anche al fine di favorire la conciliazione vita lavoro;
  • garantire che i dipendenti che si avvalgono del lavoro agile non subiscano penalizzazioni economiche e di progressione di carriera;
  • valorizzare il personale e le risorse strumentali disponibili per migliorare produttività ed efficienza;
  • responsabilizzare la dirigenza anche rafforzando i sistemi di misurazione e valutazione delle performance.

Dopo un lungo iter parlamentare  è stata promulgata la legge 81 che negli articoli 18 /24 disciplina le misure volte a favorire l'articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato.


 Le nuove norme si applicano a tutte le forme di lavoro subordinato, sia per le imprese, sia per le amministrazioni pubbliche.

Per favorire la piena attuazione delle disposizioni di legge per la pubblica amministrazione la Presidenza del Consiglio ha emanato  le linee guida in materia di promozione della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Gli aspetti di maggior rilievo della direttiva riguardano:

  • gli obiettivi numerici da raggiungere (il 10% entro 3 anni);
  • la misurazione della qualità organizzativa e valutazione della gestione;
  • gli aspetti organizzativi, di relazioni sindacali e di monitoraggio;
  • le infrastrutture informatiche abilitanti e sicurezza dei dati;
  • la sperimentazione di forme di lavoro agili (che affianchino il telelavoro ed il delocalizzato);
  • la gestione della sicurezza sul lavoro.

La tematiche dell'obbligo assicurativo e della tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, sono state delineate con la circolare INAIL.

 All'estero sono anni che questo  modo lavorativo è diffuso con incentivi e benefit anche da noi qualcosa si stà muovendo, da notare come i casi di mobbing si siano addirittura azzerati.

Insomma lo smartworking  permette riduzione di costi per l'azienda e benefici per chi lavora  ed una migliore gestione lavorativa e familiare un esperienza da incentivare per una politica green.



Fonti e Dati :

Wikipedia

Ministero del Lavoro

ClicLavoro

agendadigitale eu


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