Le politiche attive del lavoro o Active employment policies
Le politiche attive del lavoro sono tutte le iniziative messe in campo dalle Istituzioni, nazionali e locali, per
promuovere l'occupazione e l'inserimento lavorativo.
Il principale punto di accesso alle informazioni in materia di politiche sul lavoro a livello territoriale è
rappresentato dai Centri per l'Impiego, dove l'utente si può recare per un colloquio di prima accoglienza, per
usufruire di tutti servizi e le misure di politica attiva (orientamento formativo e professionale, accompagnamento
al lavoro, promozione del tirocinio, ecc.) e per ottenere informazioni sulle opportunità di impiego a livello
nazionale e comunitario e sui percorsi di formazione finalizzati all'inserimento o al reinserimento lavorativo.
Gli indirizzi degli sportelli sul territorio sono reperibili qui.
I servizi per il lavoro, oltre che dai Centri per l'Impiego, sono erogati anche da altri soggetti, quali: le Agenzie
per il lavoro; gli Istituti di scuola secondaria di secondo grado, statali e paritari; le Università, pubbliche e
private; i Comuni e le Camere di Commercio; le Associazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori
comparativamente più rappresentative sul piano nazionale; i Patronati, gli Enti bilaterali e le Associazioni senza
fini di lucro che hanno per oggetto la tutela del lavoro, l'assistenza e la promozione delle attività imprenditoriali,
la
progettazione e l'erogazione di percorsi formativi e di alternanza .
Con l'entrata in vigore del Decreto legislativo n. 150/2015 è stata istituita l'Agenzia Nazionale Politiche
Attive del Lavoro (ANPAL) che si occupa di coordinare e indirizzare i servizi e le misure di politica attiva, in
stretta collaborazione con le Regioni.
Direzione Generale dei Rapporti di lavoro e delle relazioni industriali
regolamentare il mercato del lavoro; favorire l'occupabilità; facilitare l'inserimento lavorativo di persone a rischio marginalità; garantire sostegno al reddito di persone che si trovano in difficoltà occupazionale.
Fondo Sociale Europeo
Il Fondo sociale europeo (Fse) è un fondo europeo che cofinanzia iniziative rivolte alle persone e alle organizzazioni.
Ha
l’obiettivo di migliorare le opportunità occupazionali, promuovere lo
sviluppo dell'istruzione e della formazione e sostenere i soggetti più
vulnerabili per assicurare inclusione e pari opportunità.
In Italia
Anpal coordina il Fondo sociale europeo in Italia.
Le
risorse del Fse sono gestite da 29 autorità di gestione che decidono
come usarle definendo ciascuna un proprio Programma operativo. In Italia
sono 29 in tutto.
Cosa fa Anpal?
Obiettivi
promuovere l'occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori.
lavorare per l'inclusione sociale e il contrasto alla povertà.
investire in istruzione, competenze e formazione permanente.
migliorare la capacità istituzionale e rendere più efficiente l'amministrazione pubblica.
Come intenzioni ci siamo però peccato che poi tante iniziative, siano gestite dalle agenzie di lavoro
il cui interesse primario è quello di creare persone a contratto temporaneo, in modo che si possa avere sempre
persone nuove, di cui intascare da queste un contributo quello per la ricollocazione .
A quanto ammonta l’assegno di ricollocazione?
Anche i Centri per l’Impiego e gli altri enti accreditati hanno interesse a che il disoccupato trovi un nuovo posto
di lavoro.
La disciplina, infatti, al fine di ottimizzare i risultati nella ricerca intensiva di lavoro, prevede che a
questi spetti un importo pari all’assegno di ricollocazione nel caso di buon esito della procedura di ricerca
. In particolare, l’ente incassa una somma da 1.000 euro a 5.000 euro nel caso di stipula di un contratto a
tempo indeterminato incluso l’apprendistato, da 500 euro a 2.500 euro per un contratto a termine di 6 mesi,
da 250 euro a 1.250 euro per un contratto da 3 a 6 mesi.
La principale ragione citata dagli esperti è la scarsa qualità del personale amministrativo e burocratico, molto
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