Le politiche attive del lavoro o Active employment policies

 

 

 


 

 

Le politiche attive del lavoro sono tutte le iniziative messe in campo dalle Istituzioni, nazionali e locali, per

 promuovere l'occupazione e l'inserimento lavorativo.

Il principale punto di accesso alle informazioni in materia di politiche sul lavoro a livello territoriale è 

rappresentato dai Centri per l'Impiego, dove l'utente si può recare per un colloquio di prima accoglienza, per

usufruire di tutti servizi e le misure di politica attiva (orientamento formativo e professionale, accompagnamento

al lavoro, promozione del tirocinio, ecc.) e per ottenere informazioni sulle opportunità di impiego a livello

 nazionale e comunitario e sui percorsi di formazione finalizzati all'inserimento o al reinserimento lavorativo.

Gli indirizzi degli sportelli sul territorio sono reperibili qui.

I servizi per il lavoro, oltre che dai Centri per l'Impiego, sono erogati anche da altri soggetti, quali: le Agenzie 

per il lavoro; gli Istituti di scuola secondaria di secondo grado, statali e paritari; le Università, pubbliche e 

private; i Comuni e le Camere di Commercio; le Associazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori 

comparativamente più rappresentative sul piano nazionale; i Patronati, gli Enti bilaterali e le Associazioni senza 

fini di lucro che hanno per oggetto la tutela del lavoro, l'assistenza e la promozione delle attività imprenditoriali, 

la progettazione e l'erogazione di percorsi formativi e di alternanza .

Con l'entrata in vigore del Decreto legislativo n. 150/2015 è stata istituita l'Agenzia Nazionale Politiche

 Attive del Lavoro (ANPAL) che si occupa di coordinare e indirizzare i servizi e le misure di politica attiva, in

 stretta collaborazione con le Regioni.

 

Direzione Generale dei Rapporti di lavoro e delle relazioni industriali

 

 

Quali sono le misure di politica attiva del lavoro?
 

regolamentare il mercato del lavoro; favorire l'occupabilità; facilitare l'inserimento lavorativo di persone a rischio marginalità; garantire sostegno al reddito di persone che si trovano in difficoltà occupazionale.

 

Che cosa fa il Navigator?
 
Nello specifico il Navigator, questa nuova figura professionale, aiuta i Centri per l'Impiego a: fornire supporto operativo e motivazionale. organizzare incontri di verifica. organizzare lavoratori di ricerca attiva del lavoro
 
 
Che cosa è il patto di servizio?
 
Il patto di servizio è uno strumento utilizzato dai centri per l'impiego per formalizzare un accordo con disoccupati ed occupati sul progetto personale scelto, sia esso un sostegno all'inserimento lavorativo ovvero la partecipazione ad un percorso formativo.
 
 
Quali sono le caratteristiche del diritto del lavoro?
Il diritto del lavoro è il complesso delle norme che regolano il rapporto di lavoro e che tutelano i diritti fondamentali del lavoratore. E' composto da norme che disciplinano i rapporti tra lavoratore e datore di lavoro e dal diritto sindacale, che tratta delle associazioni che rappresentano le parti del rapporto.
 
 
Che cosa è l'assegno di ricollocazione?
 
L'assegno di ricollocazione (Adr) è uno strumento che aiuta le persone a ricollocarsi nel mercato del lavoro. Consiste in un importo da utilizzare presso i soggetti che forniscono servizi di assistenza personalizzata per la ricerca di occupazione (centri per l'impiego o enti accreditati ai servizi per il lavoro
 
 
 

Fondo Sociale Europeo

Il Fondo sociale europeo (Fse) è un fondo europeo che cofinanzia iniziative rivolte alle persone e alle organizzazioni.

Ha l’obiettivo di migliorare le opportunità occupazionali, promuovere lo sviluppo dell'istruzione e della formazione e sostenere i soggetti più vulnerabili per assicurare inclusione e pari opportunità.

In Italia

Anpal coordina il Fondo sociale europeo in Italia.

Le risorse del Fse sono gestite da 29 autorità di gestione che decidono come usarle definendo ciascuna un proprio Programma operativo. In Italia sono 29 in tutto.

 

 Cosa fa Anpal?

 Anpal è l'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro. Promuove il diritto al lavoro, alla formazione e alla crescita professionale delle persone, coordina la rete nazionale dei servizi per il lavoro, è responsabile del sistema informativo del mercato del lavoro.
 
 
 

Obiettivi


promuovere l'occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori.

lavorare per l'inclusione sociale e il contrasto alla povertà.

investire in istruzione, competenze e formazione permanente.

migliorare la capacità istituzionale e rendere più efficiente l'amministrazione pubblica.

 

Come intenzioni ci siamo però peccato che poi tante iniziative, siano gestite dalle agenzie di lavoro

 il cui interesse primario è quello di creare persone a contratto temporaneo, in modo che si possa avere sempre

 persone nuove, di cui intascare da queste un contributo quello per la ricollocazione .

A quanto ammonta l’assegno di ricollocazione?

Anche i Centri per l’Impiego e gli altri enti accreditati hanno interesse a che il disoccupato trovi un nuovo posto

 di lavoro. 

 La disciplina, infatti, al fine di ottimizzare i risultati nella ricerca intensiva di lavoro, prevede che a 

questi spetti un importo pari all’assegno di ricollocazione nel caso di buon esito della procedura di ricerca

. In particolare, l’ente incassa una somma da 1.000 euro a 5.000 euro nel caso di stipula di un contratto a

 tempo indeterminato incluso l’apprendistato, da 500 euro a 2.500 euro per un contratto a termine di 6 mesi, 

da 250 euro a 1.250 euro per un contratto da 3 a 6 mesi.

 

 
 
Insomma c'è ancora da fare e da migliorare, inanzitutto c'è da mettere la persona o le persone al centro delle 
 
iniziative e poi ci sarebbe da rafforzare i centri per l'ìimpiego, con personale qualificato e competente, piuttosto che le agenzie del lavoro che creano
 
 solo precariato, il più delle volte con criteri di selezione non sempre consoni e educati con un assenza di 
 
trasparenza, rispetto alle persone selezionate con  tutor non sempre vogliosi, di aiutare chi chiede una 
 
possibilità lavorativa rispetto a chi ce l'ha.
 
Dando la precedenza al personale locale e alle persone che ne hanno bisogno rispetto ad altri.

A fronte di ciò va presa una posizione il Reddito di Cittadinanza è la miglior misura sociale, poichè aiuta  le 
 
persone senza distinzione, senza raccomandazione e senza politica c'è da dire però che dovrebbe essere
 
 allargata, anche a coloro, che sono disoccupati e inoccupati e non legata all'isee ovviamente con un percorso 
 
di ricollocazione vero e sincero come con i fondi, certo anche qui, ci sarebbe da discutere lo sapevate, che 
 
L'italia non riesce a spendere i fondi europei  ah ma allora non è colpa di chi non ha un lavoro.
 
 
Perché?
La principale ragione citata dagli esperti è la scarsa qualità del personale amministrativo e burocratico, molto
 
 coinvolto nella gestione dei fondi strutturali.
 
 





Fonti e Dati:


Anpal
 
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
 
Fondo Sociale Europeo 



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