StipendiAmo

 

 

 


 

 

 

In tutto il continente europeo, negli ultimi 30 anni i salari medi annuali sono andati progressivamente 

aumentando, fa eccezione l’Italia, dove nel 2020 si guadagna meno che nel 1990.

  Effetti significativi sul mondo del lavoro, hanno creato più disoccupazione e inasprito molte disuguaglianze 

socio-economiche preesistenti.

 

Secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro , in tutto il mondo la pandemia ha messo alla prova i 

lavoratori e ne ha peggiorato le condizioni di vita.

Anche in Europa molti posti di lavoro sono andati perduti e il numero di ore lavorate in media ha registrato un 

calo, soprattutto per quanto riguarda le professioni meno retribuite.

 Mediamente  la massa salariale, con cui si intende il totale dei salari lordi non standardizzati, è infatti 

diminuita rispetto all’anno precedente.

-6,5% di massa salariale, in Europa, tra prima e dopo .

 I salari medi sono ottenuti dividendo la massa salariale nazionale per il numero di lavoratori nell’economia 

totale, moltiplicato poi per il rapporto tra ore settimanali di lavoro per i lavoratori a tempo pieno e ore 

settimanali di tutti i lavoratori.

 I dati relativi ai salari sono  e sono misurati in dollari ai prezzi costanti e alla parità di potere d’acquisto riferiti 

. I paesi di riferimento sono i paesi Ue Ocse.

  Il salario medio annuale di un cittadino lussemburghese era il doppio di quello di un greco, e quasi tre volte 

quello di uno slovacco. 

 In generale, ad avere i salari medi più alti sono i paesi dell'Europa nord occidentale (Lussemburgo, Paesi

 Bassi, Belgio, Danimarca), mentre quelli più bassi li registrano stati membri dell'Europa centrale (Slovacchia e

 Ungheria) e meridionale (Grecia e Portogallo).

Secondo l'Ocse, in alcuni paesi europei tra il 2019 e il 2020, nonostante la pandemia, i salari medi annuali 

sarebbero lievemente aumentati.

 È, per esempio, il caso dei Paesi Bassi (+2,4%), e di alcune nazioni dell'Europa centrale tra cui la Slovenia 

(+2,3%), ma anche dei paesi baltici (soprattutto la Lettonia, con un aumento pari al 7,1%). 

Mentre in stati come Francia, Spagna e Italia si è registrato un lieve calo, pari rispettivamente al 3,2% per la 

Francia, al 2,9% per la Spagna e al 5,9% per l'Italia.


In tutti i paesi europei Ocse fatta eccezione per l'Italia, dal 1990 ad oggi il salario medio annuale è aumentato. 

In alcuni casi poi in maniera molto evidente.

 

L'aumento maggiore si è registrato nei paesi dell'ex blocco sovietico

In Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia, ad esempio, il salario medio annuale è raddoppiato. 

Ma le percentuali più alte si riscontrano nei paesi baltici (Estonia, Lettonia e Lituania), dove tra il 1995 e il 

2020 i salari sono più che triplicati.

Ovviamente, parliamo di paesi in cui i salari medi annuali, 30 anni fa, erano molto bassi rispetto a quelli degli altri stati europei. 

Se pensiamo alla Lituania ad esempio, il paese europeo Ocse che ha registrato il più grande miglioramento in

 questo senso, nel 1995 la retribuzione era pari a poco più di 8mila dollari l'anno. 

Nel 2020, invece, è salita a circa 32mila.

 I paesi dell'Europa meridionale come Spagna e Portogallo e in misura minore la Grecia hanno invece 

registrato degli aumenti decisamente più modesti (13,7% per il Portogallo e 6,2% per la Spagna).

 

Se all'inizio degli anni '90 l'Italia era il settimo stato europeo subito dopo la Germania per salari medi 

annuali, nel 2020 è infatti scesa al tredicesimo posto, sotto a paesi come Francia, Irlanda, Svezia (che negli 

anni '90 avevano salari più bassi) e Spagna.

Insomma ancora molto da fare rispetto al pre euro e comunque non più pensabile, poi riforme come il salario 

minimo ancora aspettano,introduzione di sussidi e aiuti al lavoro per tutti ad esempio non c'è mai stato un aiuto 

per coloro che sono disocuppati e di cui per motivi di isse non possano usufruire ai vari aiuti  differentemente in 

altri stati europei ,portando anche una discriminazione chi ha l'isee accede a tutto e gli altri? dove la 

collocazione e la ricollocazione funziona , per poi fare un discorso più ampio sul 

potere d'acquisto dai beni di prima necesità ad altro tutto ciò è aumentato a dismisura senza un controllo e

 sopratutto si è perso il rapporto pre euro  e da qui poi non si è fatto un equiparazione di stipendi rispetto

 all'acquisto

 Quindi stipendi ed entrate non sono più rapportate all'andamento dei prezzi ,costringendo così le persone 

all'acquisto di prodotti di basso costo, rispetto al pre euro, manca una politica quindi alimentare ed economica 

di sotegno alle famiglie e anche alla logistica alimentare e alla grande distribuzione.

Per poi finire sulle nuove generazioni lasciati ad un futuro di agenzie di lavoro tempoaraneo di contratti capestri

  e di un alternanza non lavoro dove vige l'imperativo della raccomandazione a tutti i costi per poi ritrovarsi per i

 più fortunati in un fast food dove la politica si è voltata di lato, dove tutto è relegato al caso dove i social sono

 l'unica possibilità di dire Io ci Sono.

 

Qual è il salario minimo in Europa?
 

Si va dai 1723 euro dell'Irlanda, ai 1700 dei Paesi Bassi, fino ai 332 della Bulgaria ed ai 422 dell'Ungheria

. In Francia in salario minimo è di 1554, in Germania di 1585,in Spagna di 1108 , in Portogallo 775,in Polonia 619 euro.

 

 

 

Fonti e Dati:

OpenPolis

wikipedia

Ocse

Oil

Commissione Europea

Eurostat


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